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Si, le uova di quaglia contengono colesterolo. Possiedono 844 mg di colesterolo su 100 g di uova contro i 372 mg nelle uova di gallina. Si tratta quindi di un valore elevato che supera più del doppio quelle delle uova più diffuse. Per assumere meno colesterolo con le uova di quaglia ci si deve limitare nelle quantità. Infatti un uovo di quaglia senza guscio pesa solo 9 grammi, mentre un uovo di gallina pesa 6 volte di più (mediamente pesa 53 grammi senza guscio). Mangiando un uovo di quaglia si assumerebbero 84 mg di colesterolo, mentre mangiandone uno di gallina se ne assumerebbero 197 mg.
Le uova di quaglia contengono colesterolo? La risposta completa
Quando pensiamo ad una frittata, pensiamo subito alle uova di gallina. Ma quelle di gallina non sono le uniche uova apprezzate in cucina.
Molto diverse dalle ben più diffuse uova di gallina, le uova di quaglia sono molto più piccole e di colore grigio-beige con puntini più scuri. Un uovo di quaglia pesa circa 20 g compreso il guscio e solo 10 g scarsi sgusciato; il volume totale è pari al 20% (un quinto) circa di uno di gallina. Ma veniamo al nostro quesito: le uova di quaglia contengono colesterolo?
Dal punto di vista gastronomico, le uova di quaglia sono destinate più o meno alle stesse finalità delle altre e si prestano alle medesime preparazioni e metodi di cottura.
Rispetto alle più utilizzate uova di gallina, però, apportano una quantità superiore di colesterolo, ferro, potassio e vitamine del gruppo B; il livello di vitamina A e di vitamine D è invece meno rilevante.
Vediamo quindi nel dettaglio i valori nutrizionali delle uova di quaglia e quanto incidono nella nostra dieta.
Valori nutrizionali delle uova di quaglia
Hanno un apporto energetico molto elevato (158 kcal per 100 g), fornito principalmente da proteine (13 g), lipidi (11 g) e infine da pochissimi carboidrati (0,41 g) e pochissimi glucidi (0.41 g). Un buon contenuto di fosforo (0.23 g) le rende terapeutiche nell’ipertensione arteriosa.
Glutine e lattosio sono assenti, caratteristica che le rende adatte a regimi alimentari di soggetti intolleranti.
Degna di nota è la presenza dei folati, normalmente quasi assenti nei cibi di origine animale, ma sono tuttavia termolabili, quindi sensibili alla cottura.
Le uova di quaglia non contengono fibre; hanno invece un livello di colesterolo molto alto (844 mg per 100 g), addirittura maggiore del 60% rispetto a quello delle uova di gallina. Per questo motivo, pur prestandosi al consumo da parte di tutti i soggetti sani, vanno assunte in porzioni e frequenza adeguate.
Per il significativo apporto di amminoacidi, le uova di quaglia sono raccomandate nella dieta di chiunque abbia un aumentato fabbisogno di questi nutrienti, come sportivi, bambini nell’età dello sviluppo, donne in gravidanza (solo previa cottura), o in presenza di stati di malnutrizione.
Tuttavia, le uova di quaglia contengono anche un’enorme quantità di colesterolo.
Una porzione da 50 g di uova di quaglia contiene ben il 140% di colesterolo rispetto alla RDA (razione raccomandata giornaliera) per un soggetto sano, e fino al 210% di quella di soggetti ipercolesterolemici.
Motivo per cui, in caso di ipercolesterolemia, il consumo dev’essere molto limitato se non addirittura evitato.
Come consumare le uova di quaglia?
Le uova di quaglia si consumano esattamente alla stessa maniera di quelle di gallina, anatra e simili, ad esempio sono molto apprezzate sode o in frittata, ma hanno un sapore più delicato e meno deciso delle altre; l’unico accorgimento da usare quando si cuociono le uova di quaglia è quello di non immergerle direttamente in acqua bollente perché il guscio è più sensibile alle alte temperature.
Non è necessaria la conservazione in frigorifero, ma lo è prestare attenzione alla data di scadenza o confezionamento apposta sulla confezione.
Un uovo di quaglia non più fresco si distingue dall’albume non più liquido ma gelatinoso, dal tuorlo più fragile, che si rompe facilmente, e dalla camera d’aria del guscio sgonfia.