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I gamberi in gravidanza possono essere consumati, ma solo se ben cotti. Il rischio di consumare crostacei crudi o poco cotti durante la gravidanza è quello di contrarre malattie come l’epatite A, la salmonellosi, la listeriosi, la toxoplasmosi, con conseguenze gravissime per il nascituro.
Crostacei in gravidanza
L’alimentazione da seguire durante i nove mesi è delicatissima, e il consumo dei crostacei non fa eccezione: sono assolutamente da evitare crudi o poco cotti, poiché il rischio di contaminazione da parte di batteri e parassiti è dietro l’angolo, con conseguenze anche gravissime. Il sistema immunitario della futura mamma è, infatti, indebolito dalla gravidanza, e quello del nascituro non è ancora abbastanza forte da contrastarli.
Il rischio è quello di contrarre malattie come:
- epatite A
- salmonellosi
- listeriosi (che può portare a problemi respiratori o aborto spontaneo)
- toxoplasmosi
- disturbi gastrointestinali: nausea, diarrea, vomito, crampi
Gamberi in gravidanza
I gamberi sono crostacei fra i più amati sulle nostre tavole, e possono essere di mare come di fiume. Le varietà bianco, rosso e grigio sono le più conosciute; sono ottimi crudi, fritti, lessi o arrostiti.
Ma è possibile consumarli in gravidanza?
I gamberi e tutti i crostacei, adeguatamente cotti, possono essere consumati anche in gravidanza.
Fanno anche bene: contengono infatti iodio, indispensabile per regolare la produzione di ormoni tiroidei che a loro volta sono indispensabili nello sviluppo di molti organi del nascituro, soprattutto del cervello.
Il metodo di cottura dei gamberi durante la gravidanza è altrettanto importante, ma solo per un discorso di dieta adeguata alla futura mamma: è bene evitare le fritture, ad esempio, poiché possono innalzare i livelli di colesterolo nel sangue. Molto meglio preferirli lessi o arrostiti.