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Questo crostaceo, dalle carni pregiate e il gusto deciso, può essere cucinato, previa pulizia, nel modo più classico, ovvero lesso, oppure al forno o alla griglia.
L’astice
L’astice è un crostaceo decapode presente nell’Oceano Atlantico, nel Mar Mediterraneo, nel Mar Nero e nel Mar Baltico. Vive nei fondali fra i 50 e i 150 metri di profondità, ed è apprezzato per il sapore deciso delle sue carni. L’astice è un crostaceo pregiato, ma più abbordabile economicamente rispetto all’aragosta.
E’ molto ricco di proteine, è privo di carboidrati ma contiene elevate quantità di colesterolo; inoltre, è un alimento potenzialmente “allergizzante”: è, ovvero, sconsigliato in gravidanza e durante l’allattamento.
Ci sono due modi per pulire l’astice: ancora crudo o già cotto.
Per pulire l’astice crudo bisogna incidere la corazza esponendo la polpa e rimuovere completamente il budello nero.
Quando è già cotto basta estrarre la carne delicatamente; si può estrarre la polpa anche dalle chele con l’aiuto di uno schiaccianoci.
Per conservare l’astice vivo lo si ripone in frigorifero per 1 giorno avvolto in un panno bagnato o in un recipiente con acqua marina.
Viene utilizzato nella preparazione di primi piatti, come antipasto o come secondo piatto.
Vediamo come cucinare l’astice.
Come cucinare l’astice
ALLA GRIGLIA
La brace deve mantenere una temperatura costante, mai troppo alta. Per cuocerlo, occorre posizionare l’astice sulla griglia, dalla parte della corazza. Dopo circa 10 minuti, quando questa sarà diventata rossa, sarà pronto da servire.
LESSO
Se l’astice è vivo, deve essere immerso in acqua bollente.
Se, invece, è surgelato, bisognerà prima lasciarlo in acqua tiepida per circa 30 minuti, e poi procedere alla bollitura per circa 20 minuti. Per evitare che in cottura si pieghi su se stesso, basta legarlo su un cucchiaio di legno o con dello spago alimentare.
AL FORNO
Per questo metodo di cottura bisogna condire l’astice con un composto di aromi e del pangrattato, da inserire nella parte inferiore del carapace. Cuocere per 10 minuti a 200°C.