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La pectina è un polisaccaride naturalmente contenuto nella verdura e nella frutta poco matura, in maggiori quantità nell’albedo, la pellicina bianca che riveste gli agrumi sbucciati. Non esistono controindicazioni al consumo di pectina, salvo intolleranze. Nei soggetti più sensibili a livello intestinale, il consumo di grandi quantità di pectina potrebbe tuttavia causare crampi addominali, diarrea, flatulenza o nausea.
Pectina: cos’è
Amiamo la frutta non troppo matura perché è turgida e soda. Queste caratteristiche si devono al contenuto di pectina, un polisaccaride che diminuisce man mano che la maturazione del frutto avanza.
La pectina è utilizzata nell’industria alimentare per produrre confetture, marmellate e gelatine di frutta proprio per la sua capacità di formare un gel a contatto con adeguate dosi di zucchero, acqua e sostanza acida.
Ma non tutte le varietà di frutta contengono la stessa quantità di pectina e non sempre questa quantità è sufficiente. In questi casi, ad esempio per preparare la confettura di fragole (povere di pectina), è necessario aggiungere della pectina in polvere per favorirne l’addensamento.
Inoltre, è importante anche il grado di maturazione della frutta: man mano che questa matura, gli enzimi degradano la pectina finché il frutto non marcisce.
Meglio prediligere frutta poco matura per preparare marmellate e confetture. Inoltre, consumare frutta non eccessivamente matura permette di beneficiare al massimo di questa importante sostanza, ricca di proprietà come vedremo fra poco.
Proprietà e controindicazioni della pectina
La pectina è naturalmente contenuta nella verdura e nella frutta poco matura, in maggiori quantità nell’albedo, la pellicina bianca che riveste gli agrumi sbucciati.
Alcuni frutti che ne sono particolarmente ricchi sono:
- mele.
- Mele cotogne.
- Limone, arancia e la buccia degli agrumi in generale.
- Mirtilli, ribes e uva spina.
- Prugne acerbe.
Per beneficiare delle proprietà della pectina per il nostro organismo è sufficiente assumerne circa 15 grammi al giorno, quantità contenuta nelle porzioni di frutta e verdura consigliate quotidianamente.
A cosa fa bene la pectina?
- Favorisce la funzionalità intestinale, ed è utile sia in caso di diarrea che di stipsi, perché regola la consistenza delle feci.
- Aumenta la quantità di colesterolo “buono” (HDL), riducendo quello “cattivo” (LDL).
- Favorisce la proliferazione dei batteri intestinali buoni, contrastando quelli nocivi.
- Intrappolando gli zuccheri a livello intestinale, ne riduce l’assorbimento, ed è quindi utile per i soggetti che soffrono di diabete o iperglicemia.
Per quanto riguarda le controindicazioni all’assunzione di pectina, non ne esistono, salvo intolleranze. Nei soggetti più sensibili a livello intestinale, il consumo di grandi quantità di pectina potrebbe tuttavia causare crampi addominali, diarrea, flatulenza o nausea.