
Le patate dolci o americane sono ricche di fibre, vitamine, sali minerali, proteine, antiossidanti, un quasi nullo apporto di grassi e un indice glicemico inferiore rispetto a quello delle comuni patate. L’elevato contenuto di carboidrati complessi le rende però poco adatte a chi soffre di ipertensione o è in sovrappeso.
La patata dolce
La patata dolce o americana è così chiamata perché le sue origini sono da ricercarsi nelle aree tropicali americane.
Questa varietà ha una forma allungata e bitorzoluta e con le patate che utilizziamo abitualmente ha in comune solo il nome, ma in realtà si tratta di due famiglie diverse. La patata dolce, infatti, non appartiene alle solanacee ma alle convolvulaceae.
Ha buccia marrone o rossa ed è caratterizzate da polpa dolce e farinosa che può essere candida, violacea o aranciata.
E’ ottima sia fritta a listarelle o chips che cotta al forno, condita con sale o zucchero. Ma la sua particolarità è che si può pure consumare cruda, possibilmente con tutta la buccia ben lavata, nell’insalata.
Il suo sapore dolce, a metà fra quello della patata comune e della zucca, la rende adatta a sostituirle nelle ricette di cui sono protagoniste.
Proprietà e benefici della patata dolce
Le patate dolci sono ricche di fibre (utili per il transito intestinale), vitamine (soprattutto A, B6 e C), sali minerali (soprattutto magnesio, potassio, fosforo, calcio e manganese), carboidrati complessi, una discreta dose di proteine (circa il 5%), carotenoidi, flavonoidi e antociani (antiossidanti e anti-age).
Nelle patate dolci dalla polpa di colore arancione, questo colore è dovuto alla presenza di carotenoidi, dal forte potere antiossidante.
L’elevata concentrazione di sostanze benefiche si trova non solo nella polpa ma anche e soprattutto nella buccia. Nella buccia, infatti, è contenuta una sostanza (detta cajapo), che aiuta a tenere sotto controllo il colesterolo e la glicemia.
Le patate dolci, inoltre, rispetto alle patate comuni, hanno un indice glicemico più basso.
Per finire, la patata dolce può essere consumata anche da chi segue un regime ipocalorico: 100 grammi di patate dolci lesse o cotte al forno, infatti, forniscono circa 80 kcal e un quasi nullo apporto di grassi (0,1 grammi).
Controindicazioni della patata dolce
Il consumo di patate dolci non ha particolari controindicazioni, se non si esagera con le quantità. Un consumo eccessivo di patate dolci, infatti, potrebbe interferire con l’efficacia di alcuni farmaci, come i diuretici.
L’elevato contenuto di carboidrati, inoltre, le rende poco adatte a chi soffre di pressione alta o è in sovrappeso.