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Il sale rosa, detto anche sale dell’Himalaya, è un tipo di sale marino fossile estratto da miniere pakistane conosciuto soprattutto per il suo colore rosa e il basso contenuto di iodio. E’ apprezzato sia in cucina che per le sue molte proprietà.
Cos’è il sale rosa
Il sale rosa, comunemente conosciuto come sale rosa dell’Himalaya, è un tipo di salgemma che si contraddistingue dal comune sale da cucina che utilizziamo tutti i giorni principalmente per il suo colore e per il basso contenuto di iodio.
Viene estratto dalle miniere ed è un sale marino antichissimo, pure detto “fossile”. E’ considerato il sale più puro al mondo: non subisce, infatti, alcun trattamento sbiancante chimico, mantenendo il suo colore rosa o rossastro, dovuto al contenuto di ossido di ferro.
Può essere fine o grosso e si conserva in luogo asciutto e fresco proprio come il sale bianco da cucina.
Da dove proviene
Il sale rosa “dell’Himalaya” non proviene, in realtà, proprio dai monti himalayani, come si crede; proviene dal Pakistan, dalle miniere saline di Khewra, che distano circa 300 km dall’Himalaya. Il nome con cui lo conosciamo è, infatti, solo una scelta commerciale.
Composizione
La caratteristica principale del sale rosa è che contiene pochissimo iodio; è composto al 95% di cloruro di sodio, e da altri 84 oligoelementi fra cui rame, ferro, fluoro, magnesio, potassio, zinco, calcio, cromo, manganese e ossido di zolfo.
Il sale rosa in commercio
Il sale rosa può essere utilizzato in moltissimi modi, oltre che in cucina:
- per preparare in casa soluzioni idrosaline: servono a purificare l’organismo, bevendone un bicchiere al mattino a digiuno; decongestionare gli occhi, facendone impacchi, o il naso, facendone lavaggi;
- sotto forma di piastre per la cottura sulle quali i cibi possono sia essere cotti che serviti grazie all’effetto estetico che conferisce il sale rosa alle piastre;
- per fare scrub, peeling per il corpo, pediluvi o da sciogliere in vasca per bagni rilassanti;
- in forma di lampade: sono blocchi di sale rosa al cui interno è stata inserita una lampadina; la loro luce soffusa e rosata, oltre ad essere molto decorativa, ha un effetto rilassante e distensivo. Inoltre, queste lampade assorbono l’umidità degli ambienti.
Utilizzi in cucina
Il sale rosa esalta il sapore dei cibi in modo delicato ed è anche bello da vedere: è particolarmente indicato per condire sushi e sashimi, ma anche piatti di pesce e carne alla brace, verdure e tutte le cotture lente.
Si utilizza anche per conservare alimenti sotto sale o in salamoia, ma anche nella preparazione di salse o in abbinamento a spezie come zafferano, curcuma, curry e zenzero, perché ne esalta i sapori.
Il sale rosa è, inoltre, apprezzatissimo da chi ha la necessità di seguire diete povere di iodio.
Il sale rosa sta bene su tutto, quindi? No, non è molto indicato per piatti come zuppe o minestre, poiché, rispetto al comune sale da cucina, si scioglie più lentamente.
Benefici e proprietà
La particolare composizione del sale rosa e la sua ricchezza di oligoelementi fa sì che abbia moltissime proprietà:
- migliora la circolazione sanguigna e contrasta l’ipertensione;
- non contribuisce all’affaticamento dei reni;
- usato come trattamento di bellezza nei centri estetici, contrasta la ritenzione idrica e quindi la cellulite;
- rafforza il sistema muscolo-scheletrico e aiuta a prevenire i crampi muscolari;
- contribuisce alla reidratazione, contrastando l’invecchiamento della pelle e mantenendola morbida e idratata;
- migliora la qualità del sonno;
- favorisce la regolarizzazione del PH dell’organismo;
- contrasta allergie e malattie delle vie respiratorie.
Controindicazioni e ritenzione idrica
Il sale rosa, contenendo poco iodio e non essendo stato trattato con additivi chimici per sbiancarlo, non ha controindicazioni nel suo utilizzo e il suo consumo non sarebbe dannoso per la salute.
Proprio la quasi totale assenza di iodio, elemento essenziale per il funzionamento della tiroide, potrebbe però farne un condimento non proprio salutare, se utilizzato da solo: è consigliabile, infatti, utilizzarlo insieme al comune sale da cucina, nel caso di carenze di iodio nell’organismo o di ipotiroidismo, come spiegato dal Medical News Today, sito web di notizie e informazioni mediche.
Anche il medico nutrizionista Mansi Gupta ha spiegato al The Times of India, uno dei più importanti quotidiani dell’India, che la carenza di iodio, indispensabile per lo sviluppo degli ormoni tiroidei, può portare allo sviluppo del gozzo. Se lo iodio assunto tramite gli altri alimenti è sufficiente e non sono presenti patologie mediche, tuttavia, non ci sono controindicazioni al consumo di sale rosa.
E’, invece, bene preferire in cucina il sale rosa al posto del comune sale marino per allontanare il rischio di ritenzione idrica e ipertensione, in virtù del suo ridotto contenuto di sodio.
Buona norma è comunque non eccedere nel consumo e non superare i 4 g di sale rosa al giorno, poiché un uso eccessivo potrebbe comunque far aumentare la pressione arteriosa e il rischio di osteoporosi.
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