Un consumo regolare di frutta secca a guscio (noci, nocciole, anacardi, pistacchi, arachidi e mandorle), riduce il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari. Bastano 30 grammi al giorno per ridurre il colesterolo LDL, il colesterolo totale e i trigliceridi.
Frutta secca e colesterolo
Quando la quantità di colesterolo nel sangue supera una certa soglia (240 mg/dl) può essere causa di malattie cardiovascolari, come aterosclerosi e cardiopatie.
Alcuni studi hanno dimostrato che un consumo regolare di frutta secca, nello specifico frutta a guscio (come noci, nocciole, anacardi, pistacchi, arachidi e mandorle), riduce il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari.
Il merito lo si deve agli acidi grassi insaturi e polinsaturi, che contribuiscono ad abbassare i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi. A questi si aggiungono le vitamine A ed E, dalle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
I grassi che ingeriamo con gli alimenti non sono, infatti, tutti uguali.
I grassi saturi (presenti nelle carni rosse, nel burro, nello strutto, nei dolci) sono dannosi per la salute e ne va limitato il consumo.
Quelli insaturi (presenti nel pesce, nell’olio extravergine d’oliva, nei cereali e nella frutta secca, come gli Omega 6 e gli Omega 3), invece, innalzano i livelli di colesterolo “buono” HDL abbassando quelli del colesterolo “cattivo” (LDL). Per questo motivo gli alimenti che contengono acidi grassi insaturi svolgono una funzione benefica, antiossidante e protettiva, nei confronti del muscolo cardiaco e dei vasi sanguigni.
La frutta secca è comunque molto calorica, per cui è bene limitarsi con le quantità per non eccedere con l’apporto energetico giornaliero.
E’ ammessa una porzione giornaliera di frutta secca a di circa 30 grammi, che riducono il colesterolo LDL, il colesterolo totale e i trigliceridi, aiutando a mantenere in buona salute il sistema cardiovascolare.