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La banana, contenendo molto potassio e di conseguenza l’isotopo radioattivo potassio-40, è particolarmente radioattiva. Contiene infatti l’1% della dose quotidiana di radiazione naturale che assorbiamo. La concentrazione di potassio-40, però, viene regolata omeostaticamente e non si accumula nel nostro organismo. In ogni caso, la quantità di banane che normalmente ingeriamo in un giorno non è tale da destare preoccupazione per la nostra salute.
Radioattività naturale
La radioattività di origine naturale è quella che proviene da fonti naturali e il nostro organismo la assorbe continuamente. E’ diversa da quella artificiale, che comprende apparecchi industriali, attività nucleare e radiazioni di origine medica come la diagnostica per immagini (radiografie, TAC e PET) e la radioterapia.
Quella naturale ha origine in parte dalla radiazione cosmica (particelle prodotte dall’incontro dei raggi cosmici con gli strati dell’atmosfera) e aumenta con l’altitudine.
Ma in gran parte ha origine dal decadimento dei nuclei radioattivi, per lo più radon (contenuto nell’aria che respiriamo), e minerali radioattivi contenuti nel suolo. Quest’ultima quantità è variabile in base ai luoghi geografici proprio perché è variabile la composizione geologica dei terreni.
Una parte, infine, proviene da quello che mangiamo.
Gli esseri viventi, infatti, sia animali che vegetali, contengono carbonio. Il carbonio contiene il carbonio-14, che non può essere eliminato dall’organismo poiché proviene dai raggi cosmici a cui siamo continuamente esposti.
Anche gli alimenti che contengono potassio sono radioattivi, perché il potassio contiene un isotopo radioattivo, il potassio-40.
Banana: quanto è radioattiva?
Contenendo molto potassio, la banana è particolarmente radioattiva: una sola banana, infatti, contiene l’1% della nostra dose quotidiana di radiazione naturale.
Niente paura, però. La concentrazione di potassio-40, ovvero l’agente radioattivo, viene regolata omeostaticamente e non si accumula nel nostro organismo.
La quantità di banane che normalmente ingeriamo in un giorno non sarebbe comunque tale da destare preoccupazione per la nostra salute.
Questa alta concentrazione nelle banane ha suggerito agli studiosi di usarle come unità di misura della radioattività: è nata così la “dose equivalente”, ovvero quante banane corrispondono ad una determinata attività, e si misura in Sievert (Sv).
Una banana del peso medio di 150 grammi equivale a una dose di un decimo di milionesimo di Sv, cioè 0,1 µSv.
Per farci un’idea di quanto basso sia questo valore, basti considerare che una radiografia ad un arto corrisponde a 1 µSv (10 banane), un volo in aereo di 1 ora vale 8 μSv (80 banane), una radiografia al torace 100 µSv (1000 banane) e una TAC total body ben 15 mSv (150000 banane).
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