Gli alimenti che alzano la glicemia sono lo zucchero e il miele, le farine raffinate, i dolci, gli snack e le merendine, le bevande zuccherate, gli alcolici, la frutta matura, i formaggi grassi, gli insaccati, le fritture e le patate. L’IG non è, comunque, un valore assoluto, ma dipende anche dal grado di maturazione o da una cottura prolungata.
Alimenti che alzano la glicemia
La dieta che seguiamo determina, fra i tanti valori, anche i livelli di glucosio nel sangue. Quando si superano i 126 mg/dl, si può parlare di iperglicemia. In questo caso è necessario intervenire sull’alimentazione per evitare conseguenze negative sulla salute, ad esempio l’insorgere del diabete.
Nel caso in cui si soffra di glicemia alta è fondamentale conoscere quali siano i comportamenti e gli alimenti che la fanno aumentare per evitarli, e preferirne altri che aiutino a regolarla.
Infatti, non solo l’alimentazione ma anche una scarsa attività fisica, condizioni di stress, riposo non sufficiente, un abuso di carboidrati e snack, una prolungata disidratazione, alcuni farmaci (come quelli cortisonici) e persino la gravidanza possono innalzare i livelli di glucosio nel sangue e, nei casi più gravi, causare il diabete.
Vediamo meglio quali sono gli alimenti che alzano la glicemia in modo da limitarne il consumo se non addirittura bandirlo nel caso di diabete:
- zucchero, miele e maltosio;
- dolci, gelati e biscotti;
- marmellate;
- snack e merendine;
- pane bianco, riso non integrale, pizza e in generale le farine non raffinate;
- formaggi grassi e panna;
- fette biscottate, crackers e grissini;
- carni grasse e insaccati;
- fritture;
- alcolici;
- bevande zuccherate;
- patate e zucca;
- anguria, banane mature, castagne, datteri, fichi, melone.
Questi alimenti, avendo un indice glicemico alto, fanno sì che aumenti il livello di glucosio nel sangue, portando all’iperglicemia.
Tuttavia, l’indice glicemico non è sempre uguale, ma dipende da diversi fattori, come ad esempio il grado di maturazione di un frutto (più è maturo più aumenta il su IG), o il tempo di cottura di un alimento come la pasta (il calore fa aumentare l’IG, quindi deve essere il più possibile breve).